Essere padre
Essere padre non è solo un ruolo, ma un legame che cresce ogni giorno. Oggi, nella Festa del Papà, raccontiamo la storia di Gino.

Oggi è la festa del papà e per festeggiare questa giornata, abbiamo deciso di raccontarvi la storia di uno di loro.
Conoscete la nostra casa, La Casa di Davide, piena di bambini e genitori che si alternano per sostenerli durante il periodo delle cure.
Ebbene oggi vi vogliamo parlare di Gino, il padre di Antonio. Vengono da Napoli e portano con loro tutta l’ironia, il sarcasmo e la parlata tipica dei vicoli di una città che racconta la storia di un popolo dalle mille risorse.
Dovreste vederlo mentre abbraccia alle spalle il figlio, per sorprenderlo e “rubare” un attimo di coccole durante la quotidianità di una vita stravolta.
Gino è il tuttofare della casa, sempre disponibile con tutti. Non si tira mai indietro quando c’è da aiutare. I suoi occhi raccontano tutta la strada che hanno visto, compreso il percorso del figlio in cura presso l’ospedale, e sono capaci in un attimo di donarti un sorriso mentre ti saluta la mattina appena entra in casa. E sono gli stessi di suo figlio, stessa intensità, stessa espressione.
Ama dire sempre che l’Associazione gli sta dando talmente tanto che lui non riuscirà mai a ripagare tutto questo. Ma non c’è debito, qui l’unico modo per ripagare è con sorrisi e gentilezza.
Il suo essere padre è una missione, non un lavoro, né tantomeno un obbligo. Si vede dal modo in cui guarda il figlio, magari assorto a giocare, oppure nel modo in cui cerca di parlargli in attimo di sconforto o rabbia. Lui con la sua calma e tranquillità, gli mette una mano sulla spalle e gli parla, come si dovrebbe sempre parlare ad un figlio, quel tanto che basta per farlo sfogare e poterlo poi in silenzio ascoltare.
È padre anche di un’altra figlia che vede ogni tanto, quando riesce a tornare a casa. Ogni volta che parla di lei gli brillano gli occhi, e una leggera vena di gelosia si intravede.
Ma ciò che lo distingue sopra ogni altra cosa è il suo essere gentile e premuroso anche con chi ha conosciuto da pochi minuti. Perché sa donare con una parola, un gesto o solo un occhiolino improvviso, serenità e amicizia.
Quando invece succede qualcosa non parla, resta in ascolto e pensa in silenzio. In quel momento sai che gli devi lasciare il suo spazio, se vorrà verrà lui da te per sfogarsi.
Attraverso questo racconto vogliamo rendere omaggio a questa figura, di un uomo che diventa da subito padre e con il tempo papà di una creatura nata sotto questo meraviglioso cielo.
Auguri a tutti i papà!