Ecosistema Ciavattini: 30 anni a sostegno dei bambini e ragazzi oncoematologici
Abbiamo compiuto 30 anni.
30 anni di un ecosistema nato dalla scintilla di Luigi Ciavattini, dal suo se po’ fa’ tipicamente romano di chi insegue un sogno e un obiettivo e che si è trasformato in una realtà concreta e capillare per aiutare i bambini malati di tumore e le famiglie che vivono un momento così difficile: perché quando si ammala un figlio si ammala una comunità intera.
La strada che dal 1993 ci ha portato fino a qui è stata ripercorsa ieri, per celebrare questi primi 30 anni, nel posto in cui tutto è cominciato: l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Lo abbiamo fatto attraverso i ricordi e le testimonianze di chi quella strada l’ha percorsa, chi dall’inizio, chi ad un certo punto della sua vita, chi anche solo da poco, chi ha contribuito a trasformarla da un unico sentiero a tante strade comunicanti.
Tante voci, un prisma di professioni, esperienze, emozioni che si sono avvicendate nelle due ore trascorse nell’Aula Salviati dell’Ospedale: dal Prof. Tiziano Onesti, Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, al prof. Franco Locatelli (Responsabile di Oncoematologia, Terapia Cellulare, Terapie Geniche e Trapianto Emopoietico), dalla dott.ssa Angela Mastronuzzi (Responsabile Neuro-Oncologia) alla dott.ssa Lucia Celesti (responsabile dell’Accoglienza), per finire con le pedagogiste dell’Associazione Ciavattini e la dott.ssa Francesca Rebecchini (Associazione Bambino Gesù).
Nessuna frase di circostanza, al contrario grandi storie personali e profondamente sentite che hanno dimostrato tutta la complessità di questo lavoro e di questa missione e la grande professionalità necessaria affinché questa meravigliosa macchina viaggi all’unisono.
Un’emozione particolare ha pervaso tutta la sala quando è stato proiettato l’estratto del docufilm “La Casa di Davide”, un racconto corale dei tanti volti della Ciavattini, realizzato dal videomaker e fotografo Daniele Di Pietro, autore anche delle foto qui pubblicate.
Cosa ci portiamo da questa giornata? La consapevolezza di avere radici forti, un tronco robusto, che si è espanso in una fronda sempre più grande capace di abbracciare tutti coloro che ne hanno bisogno.
Forti del nostro solido passato, abbiamo brindato al nostro 30esimo compleanno, ma soprattutto abbiamo rinnovato la promessa che tanti anni fa fece l’indimenticabile Luigi: migliorare la qualità della vita dei giovani pazienti e incrementarne le possibilità di guarigione. Perché come lui stesso diceva (ed è stato ricordato ieri più volte): se po’ fa’.