Oblio oncologico: approvato il disegno di legge
Finalmente il Senato della Repubblica ha definitivamente approvato il disegno di legge sull’oblio oncologico. Ce ne parla il Presidente della nostra Associazione Alessandro Pinci.
In Italia oggi si contano quasi un milione e mezzo di persone guarite dal tumore. Finora guarite per il corpo ma non per la legge, perché se avessero chiesto un prestito o un mutuo, tornavano ad essere la loro malattia passata e non individui con una propria vita da vivere appieno nel presente e nel futuro.
Abbiamo chiesto al nostro Presidente di spiegarci cosa succederà ora.
“L’Italia, finalmente, si allinea ad altri Paesi europei quali Francia, Lussemburgo, Portogallo, Belgio e Olanda: anche i nostri guariti possono ora guardare al futuro senza dover continuare a convivere con lo spettro della malattia che non c’è dal punto di visto clinico ma che continua a perseguitare queste persone per colpa della burocrazia.
In questi ultimi anni i pazienti che sono guariti da malattie oncoematologiche sono aumentati in maniera significativa grazie al miglioramento delle terapie frutto dell’incessante ricerca.
Ora questi ex pazienti potranno avvalersi della legge che prevede che nei casi di procedure per l’adozione, richiesta di mutui e pratiche bancarie e assicurazioni e nelle procedure concorsuali, non sia ammessa la richiesta di informazioni concernenti lo stato di salute relativamente a patologie oncologiche il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a cinque anni.
Il diritto all’oblio oncologico in sintesi:
- Per diritto all’oblio oncologico si intende il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica;
- In relazione all’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, i termini sono 10 anni dalla fine del trattamento, in assenza di recidiva (5 per patologia insorta prima dei 21 anni di età);
- Stessi termini si applicano per l’adozione e l’accesso alle procedure concorsuali;
- Sarà predisposto un decreto ministeriale del ministero del Lavoro finalizzato a definire misure per assicurare uguaglianza di opportunità nell’ambito lavorativo;
- Un decreto ministeriale del ministero della Salute definirà l’elenco delle eventuali patologie oncologiche per le quali si applicano termini inferiori ai 10/5 anni standard;
- Parità di diritti per tutti i malati da dieci anni dopo la fine delle cure.
Il riconoscimento giuridico della “guarigione” da un tumore è quindi ora un diritto sancito per legge e restituisce ai numerosi ex pazienti la possibilità di affrontare il futuro con maggiore serenità e lo si deve anche all’importante e convinto sostegno che molte Associazioni, che si occupano di malattie oncoematologiche, hanno fornito in questi ultimi anni.
La legge sull’oblio oncologico pone quindi definitivamente fine alla ingiustificata discriminazione che hanno dovuto subire i cittadini guariti dal cancro”
– Alessandro Pinci, Presidente Associazione Davide Ciavattini Onlus